Palustri
Società: Tradizionale - Comunitaria - Povera
Le stime non sono verificate o chiare, ma si presume che due milioni di palustri vivano nella Laguna, di gran lunga la popolazione più numerosa della regione. “Palustre” per la verità è un nome imposto a un arcipelago di diversi gruppi, comunità e unioni politiche, e non un reale termine descrittivo di un popolo. Le varie comunità, seppur riconoscano una linea base di somiglianza culturale, molto spesso hanno lingue, costumi, usanze e sistemi politici molto differenti dai vicini. Ad oggi, la maggior parte dei palustri è assoggettata a uno dei quattro stati Lagunari, tramite un sistema di trattati ineguali, occupazioni militari e lavoro coercitivo. Dopo le grandi ribellioni di metà Respublica, infatti, nessuna forza politica indigena è stata in grado di attaccare il potere Lagunare, ma con la guerra civile le cose potrebbero cambiare…
La società palustre rimane tradizionale e tradizionalista, ma anche molto povera. Il sistema pre-lagunare, basato sull’agricoltura di sussistenza e privo di mezzi moderni metteva già a rischio la sicurezza alimentare dei Palustri, e ad oggi la situazione di fatto non cambia. Con i Lagunari sono arrivati mezzi più avanzati, ma anche le odiate chiatte risiere, che sequestrano con le armi oppure per forza di contratti di lavoro gran parte dell’Alto Riso prodotto. La fame dilaga tra la popolazione, e la guerra civile non ha fatto altro che aumentare la gravità della situazione, chiedendo riso per le truppe a quantità mai viste sinora, uccidendo in massa i palustri e devastando risaie e campi.
Il sistema-comunità non è più che uno sbiadito sistema formale, con il potere in mano ai procuratori e ai burocrati Lagunari, ma rimane come forma di organizzazione sociale. È in atto anche una profonda spaccatura religiosa, anche se per alcuni si tratta di una rinascita o di una nuova rivelazione. Da sud giungono nuove idee rivoluzionarie: la religione Rossa dei misteriosi predicatori delle montagne e il Cattolicesimo, portato dai monaci delle Grazie. Rimane ancora attuale nel frattempo la fede perpetua degli antichi nel Rinato e nelle Tre Dita.
I palustri sono feroci guerrieri, abili nell’uso della spada, della lancia e dello scudo, ma raramente riescono a mettere le mani su armi moderne. La loro forza fisica, tuttavia, è impareggiabile. Gli artigiani - soprattutto dell’osso, del metallo e della terracotta- sono conosciuti in tutto il Norditalia, mentre pochi palustri sono impiegati nella manifattura industriale. Gli Arant sono sapienti e viaggiatori, che offrono la loro saggezza alle comunità. Scherniti dagli scienziati tradizionali, rimangono un pilastro della cultura palustre. La maggioranza della popolazione, tuttavia, rimane contadina o proletaria, ma chi può conoscere meglio la terra della Laguna dei suoi abitanti ancestrali?