Il mendicante.
Schivai qualche produttore armato di carriola, marinai intenti a slegare le barche e persino un palustre abbigliato con il loro buffo cappello di giunchi e con quel brutto odore rancido di citronella. Solo a quel momento mi accorsi di un tintinnio che proveniva dalle mie brache, e subito indagando estraevo un paio di monete per un ammontare di cinque lire. Con mio grande sconforto e imbarazzo, rialzato lo sguardo lo incrociavo con quello di un poveraccio mendicante alla svolta su corso Forchella. Pareva un mutilato di guerra o un produttore infortunato sul luogo di lavoro, sudicio e miserevole, senza un occhio e mancante del braccio e della gamba destra. L'occhio buono di una durezza penetrante mi fissava, con una espressione poco descrivibile, che se non fierezza se non altro chiedeva un qualche tipo di rispetto. Chi era costui? Sicuramente era nuovo. Forse un prodotto della guerra con i Cremonesi, o della nuova fonderia militare al porto nord.